Medici Ex Specializzandi 1978 – 1991
La Direttiva Comunitaria del 1982 (76/82 CEE) prevedeva una “adeguata remunerazione” per tutti i medici specializzati durante l’anno accademico 1982/83 in poi. Lo Stato italiano recepì la norma con molto ritardo solo nel 1991, con dlgs 257/91, con il quale cominciò ad erogare le borse di studio di 21.500.000£ a tutti i medici che si immatricolavano ad una Scuola di specializzazione dall’anno accademico 1991/92 in poi.
Nel 2020
Anche la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, sostiene i due Disegni di Legge, appoggiati da 28 senatori di maggioranza e opposizione, depositati in Senato per chiudere la vertenza dei medici ex specializzandi che hanno operato senza retribuzione tra il 1978 e il 1991 e senza contratto né contributi tra il 1992 e il 2006.
Nel 2018
La Corte di giustizia Ue ha ribadito il diritto dei medici ex specializzandi, a tempo pieno o a tempo ridotto, a partire dal 1982 quando venne emanata la prima direttiva Ue di essere «adeguatamente remunerati». Questo perché la direttiva 82/76/cee produce i suoi effetti dal momento della sua emanazione e non da quello del suo recepimento nell’ordinamento nazionale.
Nel 2013
Finalmente si è mossa anche la classe politica ed è stato presentato un Disegno di Legge che prevede la corresponsione di 13.000€ per ogni anno di specializzazione ai medici che avranno presentato una domanda giudiziale entro la data di entrata in vigore del Disegno di Legge stesso.
Nel 2009
Venne pubblicata una sentenza della Corte di Cassazione molto importante perché per la prima volta la stessa riconobbe, oltre alla borsa di studio, anche gli interessi e la rivalutazione monetaria a partire dall’anno di specializzazione del medico (circa 30.000,00€ annui) e stabilì che la prescrizione era decennale, ma non chiarì quale era la data dalla quale farla iniziare a decorrere.
Nel 2003
La Corte di Cassazione si pronunciò per la prima volta nel 2003, con una importantissima sentenza che stabilì che bisognava erogare la borsa di studio anche a quei medici che avevano lavorato durante gli anni della Scuola ed a quelli che non avevano frequentato le lezioni, indicando nell’inadempienza dello Stato la causa per cui i medici sono stati costretti a seguire un corso di specializzazione privo delle regole previste nella Direttiva CEE. A questa sentenza ne seguirono tre emesse dal Tribunale di Roma nel 2006, tutte e tre vinte dai medici solo perché l’avvocatura dello Stato non si presentò in giudizio. Vennero riconosciuti mediamente 11.103,00€ annui oltre agli interessi a partire dalla data della presentazione del ricorso.
Nel 1999
La legge 370/99 rimborsò con 13.500.000£ un gruppo di medici destinatari di una sentenza del Tar che li aveva visti vittoriosi sin dal primo grado. Nello stesso anno, ed in quello successivo, il 2000, la Corte di Giustizia Europea si pronunciò per ben due volte in favore dei medici danneggiati, facendo notare il tardivo ed incompleto recepimento della Direttiva Comunitaria del 1982 da parte dello Stato.
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